Zagabria, una città di un milione di cuori
La città di Zagabria, punto d’intersezione geografico, culturale, storico e politico tra Occidente e Oriente, capitale della Croazia, unisce in maniera unica il clima mediterraneo e quello continentale. Zagabria è il centro culturale, economico, politico e amministrativo della Repubblica di Croazia ed ospita il Parlamento, il Governo e la residenza del presidente. Zagabria si sviluppò spontaneamente sul punto di intersezione tra la pianura Pannonica e le estreme propaggini delle Alpi e delle
Dinaridi. La città è attraversata dal fiume Sava e trova riparo dai venti freddi del Nord Europa grazie al monte Medvednica, mentre una vasta pianura si estende verso sud. A Zagabria risiede un quarto dell’intera popolazione della Croazia, quasi un milione in totale. Culturalmente è molto ricca: gli abitanti della città provengono da diversi paesi europei e regioni della Croazia. Una città dal passato tumultuoso, oggi è una metropoli sicura ed accogliente che estende un invito a tutti di conoscerla.
In questa città è facile fare conoscenze interessanti, stringere amicizie e vivere avventure indimenticabili. Le facciate dei palazzi illustrano la sua storia, mentre le vie e le piazze della città sono una testimonianza dell’amalgama di diverse culture che formano l’identità di questa metropoli. Vi consigliamo di lasciarvi trasportare dalla bellezza di questa città, superata solamente dalla bellezza del suo popolo.
I due colli di Zagabria
I reperti archeologici presentano prove di insediamenti umani nell’odierna area urbana risalenti all’epoca della pietra (intorno al 35.000 a.C.). I reperti di epoche successive ci raccontano della colonizzazione illirica, popolo antico che si stabilì in questa regione europea. Le popolazioni celtiche arrivarono dall’estremo Nord europeo intorno al IV sec. a.C. L’impero Romano, nei dintorni di Zagabria, costruì il grande centro Andautonio i cui resti si trovano nel parco archeologico di Ščitarjevo. La città di Zagabria fu fondata nel medioevo su due colli: il secolare Gradec, l’odierna Città Alta, e l’ecclesiastico Kaptol. Le prime documentazioni scritte riguardo all’esistenza di Zagabria risalgono al 1094, quando il re ungherese Ladislao, in viaggio verso il Mar Adriatico, fondò la diocesi di Zagabria a Kaptol. La Cattedrale di Zagabria in stile neogotico domina tutt’oggi il panorama della città, e la sua cinta muraria medievale si trova in uno stato di conservazione visto raramente in questa regione europea. Il più importante evento
storico per Gradec, l’altra parte del nucleo cittadino, ebbe luogo nel periodo dell’invasione delle tribù mongole dell’Europa centrale.Verso la metà del XIII secolo i Tartari devastarono l’Ungheria costringendo il re ungherese Bela IV a fuggire. Il re Bela IV trovò riparo a Zagabria e, per esprimere la propria gratitudine, nel 1242 proclama Gradec città reale libera. Il ricordo principale di questo periodo è la Torre Lotrščak che da un centinaio di anni segna il mezzogiorno con un colpo del suo cannone. Durante l’epoca medievale tutti i cittadini dovevano rientrare nella città con l’arrivo della sera, poiché le porte cittadine venivano chiuse. L’unica porta medievale conservata di Gradec fu la Porta di Pietra, la quale purtroppo venne completamente distrutta in un incendio nella prima metà del XVIII secolo. L’unico oggetto che si salvò miracolosamente dalle fiamme fu l’icona di Santa Maria che si trova tutt’oggi all’altare della menzionata porta. Santa Maria della Porta di Pietra e’ la santa protettrice di Zagabria e si celebra il 31 maggio con una processione
solenne. Nello stesso giorno si tiene anche la Festa della città di Zagabria. I due colli, nel medioevo spesso in contrasto tra loro, furono divisi dal ruscello Medveščak, dove all’epoca si trovavano i mulini. La valle del ruscello oggi ospita la pittoresca Via Tkalčićeva, al di sotto della quale scorrono ancora le acque del ruscello Medveščak che sfocia nel fiume Sava. Col passare degli anni il pericolo di assalti diminuisce e la città inizia ad allargarsi nella pianura circostante. Ai piedi dei due villaggi venne eretta una piazza per fare da centro di scambio di merci e luogo d’affari. Al giorno d’oggi la Piazza del bano Jelačić è il cuore della città nonché il più importante punto d’incontro degli abitanti. La fontana che si trova nella piazza ha le proprie radici nella leggenda che narra l’origine del nome della città. Si narra che, durante una giornata soleggiata, un valoroso bano rientrava da una battaglia stanco ed assetato e chiese alla fanciulla Manda di raccogliere (zagrabiti) per lui dell’acqua dalla fonte. Per questo, dice la leggenda, la fonte venne nominata Manduševac, e la città Zagreb.
Una singola città - Zagabria
Con il passare degli anni i centri urbani sui due colli continuano a prosperare. Durante i secoli XVII e XVIII vengono edificati palazzi nobili e chiese in stile barocco. I gesuiti costruiscono la Chiesa di Santa Caterina nella Città Alta, al giorno d’oggi uno degli esempi più conservati del sontuoso stile barocco. Nella seconda metà del XVII secolo Zagabria diventa un importante centro universitario costruendo una delle più antiche università d’Europa ancora in attività. Nel frattempo Zagabria diventa anche sede del Governo. Le differenze storiche tra la città ecclesiastica e quella secolare vanno scomparendo e vengono completamente cancellate nel 1850 quando i due centri cittadini vengono ufficialmente uniti in una singola città, all’epoca popolata da 15 000 abitanti. Sita nella pianura la città si espande liberamente e ben presto raggiunge le sponde del fiume Sava. Lo sviluppo delle industrie, del
commercio e delle infrastrutture determinò notevolmente la fisionomia della città nella seconda metà del XIX secolo. La ferrovia arrivò a Zagabria nel 1862, collegando così la città con le altre metropoli mitteleuropee. Nello stesso periodo viene deciso il piano urbanistico per l’espansione della città. Il piano urbanistico è molto semplice, tutte le strade della Città Bassa devono scorrere diritte ed avere la stessa larghezza, mentre i palazzi devono essere di un’altezza predeterminata. Ampie piazze ed edifici monumentali neoclassici e storicistici, nonché numerosi parchi e viali arricchiscono il piano urbanistico per creare l’immagine attuale di Zagabria. Se si segue via Praška partendo da Piazza del bano Jelačić si passa attraverso una serie di piazze e parchi: il cosiddetto “Ferro di cavallo verde”, un omaggio al Ring di Vienna, un’area verde a forma di ferro di cavallo che ospita diversi palazzi importanti. Lo
spazio è stato curato attentamente affinché si ottenesse il rapporto perfetto tra spazi verdi, palazzi, fontane e padiglioni. Si trovano qui la stazione ferroviaria centrale, l’Accademia delle Arti e delle Scienze, gli atenei, la Biblioteca Universitaria, il Teatro Nazionale Croato e diversi altri palazzi rinomati. L’influenza dell’Impero Austro-Ungarico, di cui la Croazia fece parte nel passato, è visibile nelle facciate dei palazzi e nelle file di ippocastani che adornano i viali. Questa parte della città rappresenta un’estensione naturale dell’antica Città Alta, grazie al piano urbanistico ben realizzato. Comunemente chiamata Città Bassa, rappresenta un connubio perfetto tra l’atmosfera di una città provinciale e la sontuosità di una metropoli mitteleuropea e presto diventa una destinazione importante sulla carta geografica delle moderne città europee dell’epoca.
Tempi moderni
Gli avvenimenti storici del XX secolo modificano la carta geografica mondiale e lasciano tracce indelebili nella vita degli zagabresi. In seguito alla Prima Guerra Mondiale, la Croazia esce dall’Impero austro-ungarico e nel 1918 entra a far parte del Regno SHS, il giovane stato costituito da serbi, croati e sloveni. La popolazione di Zagabria aumenta rapidamente, ai lati orientale e occidentale della città nascono nuovi quartieri, mentre nella zona ai piedi del monte Sljeme vengono costruite ville residenziali. Agli inizi del XX secolo la città vive nell’abbondanza borghese saldamente collegata ai centri culturali, artistici e scientifici dell’ epoca. Si instaura la prima stazione radiofonica in questa regione d’Europa, viene fondata la Borsa di Zagabria, l’ultima opera dell’architetto Viktor Kovačić, viene implementata la prima centrale telefonica automatica, inizia la costruzione del primo grattacielo di Zagabria. I tempi
moderni modificano rapidamente la vita quotidiana fino allo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale. In seguito alla Seconda Guerra Mondiale la Croazia, con Zagabria come città capitale, diventa una delle sei repubbliche federali della Jugoslavia. Col ripristino della pace negli anni postbellici la città riprende il proprio sviluppo. Zagabria finalmente oltrepassa il fiume Sava e sulle sponde meridionali vengono edificati nuovi centri abitati. Il fiume Sava, che ha da sempre rappresentato per gli zagabresi un pericolo, un riparo dagli invasori oppure il collegamento con le terre lontane, da allora funge da linea divisoria per la città: da una parte l’antico nucleo cittadino, dall’altra le costruzioni recenti di Zagabria Nuova. Le due parti della città sono collegate da ben dodici ponti. La Fiera di Zagabria, luogo di incontri commerciali internazionali, viene trasferita dal centro sulle sponde
meridionali del fiume. Il Parlamento croato nel 1991 dichiara l’indipendenza e la sovranità della Repubblica di Croazia. Zagabria diventa la capitale del nuovo indipendente stato europeo, una società basata sulla libertà e sull’uguaglianza dei suoi cittadini. Il Parlamento croato ed il Governo sono situati nella Città Alta, negli stessi palazzi dove per secoli sono state decise le sorti politiche dello stato. Nel nuovo millennio Zagabria è il centro d’affari della regione, luogo di incontro di una cultura multilingue, il centro del mondo politico e commerciale croato. Le zone commerciali ai bordi del nucleo della città rappresentano la risposta di Zagabria alle esigenze del mondo moderno. Zagabria continua così a vestire il suo ruolo decisivo negli eventi mondiali ed europei.
La Zagabria verde
Zagabria è ricca di parchi e spazi verdi: a ogni passo si può trovare un’oasi dove riposare. Non lontano dal centro storico si può trovare addirittura un parco naturale una rarità tra le metropoli moderne: il monte Medvednica, destinazione che offre ottime possibilità per gite ed escursioni. Le vie e le piazze della città sono arricchite da numerosi parchi e viali: nel XIX secolo venne costruito il Viale Strossmayer nella Città Alta dove oggi, in compagnia della statua del poeta A. G. Matoš, potete ammirare il più romantico panorama della città. Quasi come dimostrazione del livello raffinato della cultura borghese nel XIX secolo venne costruito il “Ferro di cavallo verde” di Lenuzzi, una serie di otto piazzali immersi nel verde che formano la planimetria riconoscibile della Città Bassa. Il più popolare fra questi è senz’altro Zrinjevac, riconoscibile
dalla fila di platani importati da Trieste più di un secolo fa. Le fontane, il Padiglione della Musica e busti di grandi personaggi storici rappresentano un viaggio nel passato. Da oltre 120 anni gli zagabresi si soffermano quotidianamente alla stazione meteorologica per controllare l’ora, la temperatura giornaliera, la pressione e l’umidità atmosferica. Nella Piazza del re Tomislav, che prese il nome dal primo re croato, chi arriva con il treno può godere del singolare panorama del Padiglione dell’arte e della Cattedrale. Il Padiglione dell’Arte, luogo di straordinari eventi artistici, fu edificato in occasione della Mostra Millennaria a Budapest nel 1896. La costruzione di ferro, innovativa all’epoca, permise di traslocare il padiglione nel posto dove si trova oggi. Non lontano si trova un altro posto di riparo dal fervore urbano. Il Giardino botanico, una delle più
ricche collezioni di piante in Europa, conserva circa 10 mila specie vegetali. Dietro le mura che circondano la Cattedrale giace il parco Ribnjak dove in passato i sacerdoti pescavano il pesce per il pranzo di venerdì. Nella parte orientale di Zagabria si trova il viale Maksimir. Il più grande parco di Zagabria, progettato alla maniera inglese, venne costruito nel XIX secolo, mentre dalla prima metà del XX secolo ospita anche gli animali del Giardino zoologico. Sulle pendici del monte Medvednica, ai bordi del centro storico, si trova il cimitero cittadino di Mirogoj. Arcate monumentali, padiglioni e cupole risalenti alla fine del XIX secolo sono opera del rinomato architetto Hermann Bollé. Questo è letteralmente un luogo di pace per i defunti personaggi storici e uno dei più bei cimiteri europei, nonché mirabile parco e galleria artistica all’aperto.
Città d’ arte
Zagabria gode di una vita artistica e culturale ricca e varia. Diversi teatri e compagnie stabili (una trentina circa), decine di musei, gallerie e tantissimi festival di teatro, musica e danza fanno di Zagabria una città artistica in tutti i sensi. Le molteplici espressioni artistiche, professionali o amatoriali, classiche o d’avanguardia, pubbliche o private rappresentano un riflesso di quella sensibilità artistica presente in ogni abitante di Zagabria. Il Teatro Nazionale Croato ospita spettacoli di balletto, opera e teatro. Tra le sale concertistiche la più rinomata è quella di Vatroslav Lisinski, che prese il nome dal compositore della prima opera lirica croata. Operette e musical, opere rock e pop al teatro Komedija, umorismo brillante e satira al teatro Kerempuh, opere contemporanee sul palcoscenico dei teatri Gavella, ZKM, ITD ed Exit... non è facile menzionarli tutti, né tanto meno porre in rilievo i migliori; siate voi stessi i giudici. Zagabria ospita numerose manifestazioni culturali. Il festival mondiale
di cartoni animati Animafest, per importanza il secondo festival dell’animazione in Europa. La Biennale di musica, la Settimana di danza contemporanea e l’Eurokaz, il festival internazionale di teatri contemporanei, attirano i migliori artisti del mondo sui palcoscenici di Zagabria. La storia, l’arte e la cultura di Zagabria sono visibili nell’architettura della città e nei suoi musei. Il Museo archeologico conserva la misteriosa mummia di Zagabria. La mummia di una donna dell’egizia Tebe, avvolta in un telo di lino su cui è riportato uno dei più estesi testi etruschi, a tutt’oggi indecifrato. Il Museo civico di Zagabria interpreta in maniera moderna i fatti storici avvenuti a Zagabria dalla preistoria al giorno d’oggi. Il Museo di arte e artigianato fu fondato assieme alla scuola nella seconda metà del XIX secolo per conservare il patrimonio tradizionale dell’artigianato. Una collezione singolare di oggetti d’arte risalenti a diversi periodi e provenienti da diversi settori è
esposta dalle Universiadi del 1987 nel Museo Mimara. La Galleria dei vecchi maestri Strossmayer è una collezione di pittori europei famosi, e rappresenta una tappa inevitabile per chi vuole conoscere l’arte tra i secoli XV e XIX. Nelle adiacenze si trova la Galleria moderna che conserva tutti gli autori rilevanti di arti figurative dei secoli XIX e XX. Zagabria entra nel nuovo Millennio con il nuovo edificio del Museo di arte contemporanea. Nella Città Alta, tra le mura dell’ex convento gesuita, si trova la Galleria Klovićevi dvori. Emozioni, vita e simbolismo delle opere di artisti naïf possono essere ammirati nel Museo dell’Arte Naïf. Nelle vicinanze si trova l’Atelier Meštrović dove sono esposte le opere di Ivan Meštrović, scultore che assieme a Rodin segnò l’arte del Novecento. Fu lui che ideò la pianta ovale del padiglione che oggi ospita la Casa dell’artista croato. Noi abbiamo messo in rilievo solo alcuni luoghi e manifestazioni: Zagabria è una città d’arte, scopritela voi stessi.
La Zagabria azzurra La Zagabria bianca
Il colore di Zagabria è l’azzurro. Basta una breve passeggiata per la città per rendersi conto dell’importanza di questo colore: si trova sullo stemma della città, azzurri sono i tram, gli autobus, la funicolare, le magliette dei calciatori. Lo sport è sempre stato una grande passione dei cittadini di Zagabria. Partiamo dal calcio, la frivolezza più importante del mondo. Il simbolo della Dinamo Zagabria, la più rinomata squadra di calcio della Croazia, è appunto il colore azzurro. I centri sportivi ed i campi da gioco professionali si trovano in tutti i quartieri della città. Il club di pallacanestro Cibona ha sede nel pallazzetto delo sport che prese il nome del leggendario Dražen Petrović. Il Centro ricreativo e
sportivo Jarun, costruito su un ramo del fiume Sava nel 1987 in occasione delle Universiadi, offre piste per ciclismo, sentieri da passeggio e campi sportivi mentre sul lago vengono organizzati tornei internazionali di canottaggio. A Jarun la natura è mantenuta intatta, ed è l’habitat naturale per un centinaio di specie di uccelli, nonché per numerosi pesci, animali acquatici e insetti. Il siluro gigante Jura forse fa parte solamente di una mito urbano, tuttavia qualsiasi pescatore che incontrerete al lago non nasconderà che desidera una pescata da record. Nelle giornate estive afose diventa chiaro perché Jarun viene soprannominato “il mare di Zagabria” poiché
le spiagge si riempiono di bagnanti. Lo sport è presente anche nelle giornate invernali nevose. All’inizio di ogni stagione Zagabria ospita la Coppa mondiale di sci che giustifica il soprannome “Città bianca”. A mezz’ora dalla piazza centrale si trova Sljeme, la vetta più alta del monte Medvednica (1035 m) che rappresenta un luogo singolare nella vita degli Zagabresi. I fratelli Janica e Ivica Kostelić, gli sciatori croati più famosi, si allenavano qui per i loro successi straordinari in tutto il mondo. Hanno promosso gli impianti da sci di Sljeme che sono diventati una tappa Coppa mondiale. Sljeme è la destinazione preferita per tutte le generazioni e per tutto l’anno.
Un soggiorno all’aperto
Appena il sole si affaccia sulla città, anche nelle giornate fresche di primavera, si aprono le porte dei caffè, bar, ristoranti e pasticcerie. Le vie e le piazze diventano luoghi di passeggio dove gustare un cappuccino, godere della compagnia degli amici o fare incontri di lavoro. L’ambiente singolare di cordialità mediterranea ed efficienza continentale affascina a prima vista. Sembra quasi che tutti si conoscano. La tradizionale Rassegna di folclore internazionale, il festival internazionale all’aperto C’est is d’Best, concerti di passeggio, Martinje (inaugurazione annuale del vino nuovo) e altre fiere occasionali arricchiscono la vita all’aperto. L’importanza moderna dei bar ha
le sue radici nella lunga e ricca tradizione dei caffè bar in questa città. Il verde ferro di cavallo di Zagabria e la sua piazza centrale furono anche nel passato luoghi importanti per la vita pubblica. Al giorno d’oggi questa zona si estende a tutto il centro storico, alla zona pedonale ed agli spazi circostanti. Ognuno ha il proprio spazio: i bar intorno alla Piazza del bano Jelačić, denominata popolarmente solo Piazza, ospitano gente in cerca di raffinatezza e serietà. In Piazza Preradović, da sempre più conosciuta come Piazza dei fiori, amano incontrarsi gli artisti e i giovani, nonché persone più mature. La Via Tkalčićeva, che nel passato divideva Gradec e Kaptol ed ospitava osterie,
case e casinò, è diventata oggi luogo di incontro di tutte le generazioni. Se siete romantici, in Ilica potete prendere la funicolare che, con la corsa più breve al mondo, vi porterà nella Città Alta in 55 secondi. Tutti i posti menzionati fanno parte di un vero fenomeno, della cosiddetta ora di punta (špica). Ogni sabato verso mezzogiorno gente di ogni età si sposta nel centro storico. È il posto e l’ora per vedere ed essere visti, partecipando al solito rito: si sorseggia lentamente un caffè, si leggono i giornali, si fa un salto a Dolac per fare la spesa e dopo si rientra senza fretta a casa per preparare il pranzo. Ogni quartiere ha il proprio luogo di raduno, e l’invito è aperto a tutti.
Gusti, colori e aromi
L’offerta gastronomica di Zagabria è una combinazione ricca di cucine diverse. La storia e la geografia hanno determinato anche i menù. Sebbene gli zagabresi amino cucinare a casa, ci sono moltissimi posti dove si offrono piatti continentali, mediterranei nonché di diverse cucine internazionali. Gli Štrukli sono un cibo che ogni zagabrese vi raccomanderà quale piatto autoctono. Si preparano in diversi modi: possono essere cotti, gratinati, possono essere un dolce o un primo. Il tacchino con i mlinci (specie di pasta locale) è un piatto continentale. A chi piace la carne c’è la bistecca zagabrese, fettina di carne di vitello impanata e ripiena di formaggio e prosciutto cotto: anche Zagabria, come Parigi, Vienna, Milano o Firenze, ha la sua bistecca. Per colazione
assaggiate la panna acida con cacio che avete comprato al mercato direttamente dal produttore proveniente dai dintorni di Zagabria. Una delle particolarità della città sono i mercati all’aperto: a Zagabria ce n’è quasi uno per quartiere, ma il più famoso è senz’altro il mercato Dolac nelle adiacenze della Cattedrale, nel cuore della città. Qui quotidianamente dal primo mattino i produttori vendono frutta e verdura fresca, carne e pesce. Il mercato rappresenta un luogo singolare chiamato pure “il ventre della citta” dove i buongustai trovano prodotti di stagione provenienti da tutte le regioni della Croazia. Una vasta gamma di colori, profumi, aromi e suoni rappresentano un’esperienza indimenticabile. Durante il giorno le tavole calde
vicino al mercato offrono specialità locali a buon mercato. A ogni passo ci sono panifici e pasticcerie. Per cena vi raccomandiamo uno dei numerosi ristoranti che prepara piatti locali; senz’altro vanno assaggiati i famosi dolci di Zagabria, gli strudel di mele, formaggio o visciole, nonché le paste alla crema - le più richieste sono quelle dell’adiacente cittadina di Samobor. Non dobbiamo dimenticare l’offerta enologica: nei dintorni di Zagabria vengono coltivati vitigni eccellenti e si producono vini rinomati. Sebbene la birra sia la bevanda più diffusa, la festa tradizionale di San Martino, quando l’11 novembre si benedice il vino novello, mette in rilievo anche l’importanza della cultura enologica.
Da Zagabria con amore
Un originale souvenir di Zagabria è la cravatta, inevitabile nel mondo d’affari, un prodotto croato autoctono. Nel XVII secolo i soldati croati attirarono l’attenzione dei francesi con i loro foulard eleganti che portavano al collo: da lì in poi la cravatta divenne un accessorio storico, famoso in tutto il mondo. Una delle invenzioni più importanti del XX secolo, la penna a sfera, venne inventata proprio a Zagabria. L’ingegnere innovatore Eduard Slavoljub Penkala inventò nel1906 la prima matita meccanica nel mondo, e nel 1907 la prima penna dotata di un serbatoio con inchiostro semisolido. Queste penne furono prodotte a Zagabria ed esportate in una settantina di paesi del mondo.
A questo pioniere dei tempi moderni vengono attribuite un’ottantina di invenzioni, addirittura nel settore dell’aviazione. Solo alcuni anni dopo i famosi fratelli Wright, nel 1910 Penkala costruì il primo aereo croato. Un altro souvenir originale di Zagabria è il pasticcino aromatico paprenjak che viene preparato tradizionalmente dalle donne zagabresi. Una combinazione insolita di ingredienti, miele, noci e pepe, vi farà ricordare i contrasti di Zagabria. Licitar, il pasticcino variopinto a base di miele e a forma di cuore proveniente dalla Croazia centrale pannonica viene tradizionalmente regalato quale segno di amore e affetto. I rossi ombrelli di Šestine,
parte del costume folcloristico e tipici nei dintorni di Zagabria, riparano i venditori del mercato Dolac dalla pioggia e dal sole. Quale oggetto personale rappresentano un riconoscibile simbolo dell’identità zagabrese. Per gli amanti degli oggetti antichi e d’arte la Piazza Britanac la mattina presto di ogni finesettimana si desta con un’originale mostra e vendita all’aperto. Zagabria è una città di shopping creativo: dalle creazioni artigianali delle piccole botteghe a conduzione familiare nella famosa Ilica ai grossi centri commerciali ciascuno può trovare quello che gli piace. Zagabria è una città che rimane per sempre incisa nei cuori dei visitatori.